“Il governo deve prendere una posizione chiara e decisa per la tutela dell’occupazione in tutto il settore dei contact center”. Lo ha dichiarato in una nota Luigi Le Pera, Segretario Provinciale di Roma dell’UGL Telecomunicazioni, intervenendo nella discussione sul cambio appalto e relativa applicazione della clausola sociale per le commesse Anac e Comune di Roma, una vicenda che interessa oltre un centinaio di lavoratori e lavoratrici delle sedi di Roma e Crotone.
“Il Consorzio Leonardo Servizi e Lavori assegnatario delle attività Consip e la Cooperativa Acapo che subentrerà ai due appalti, propongono l’assunzione dell’intera forza lavoro in ottemperanza alla clausola sociale, tuttavia, con la modifica dell’attuale ccnl delle telecomunicazioni al ccnl della Cooperazione Sociale e il mancato riconoscimento di alcuni elementi, non verrebbe garantita la continuità integrale del rapporto di lavoro snaturando pertanto la clausola stessa. In una fase così complicata per tutta la Nazione è inaccettabile che qualcuno non voglia rispettare l’applicazione corretta della clausola sociale, norma elaborata per tutelare il lavoro nel settore dei contact center.
La cosa più grave – prosegue Le Pera – è che a voler ignorare tale importante norma sono soggetti aggiudicatari di commesse pubbliche e pertanto è da chiedersi cosa pensa il governo di tale approccio che non è esagerato definire grave e irresponsabile; se poi pensiamo che in questi giorni si sta mettendo in discussione la clausola sociale, applicata con decine di accordi negli ultimi due anni, per una commessa come ANAC o come quella del Comune di Roma, la vicenda appare ancora più paradossale” conclude Le Pera.
“Vorremmo capire”, prosegue Stefano Conti, Segretario Nazionale UGL Telecomunicazioni, “cosa ne pensano il Ministero del Lavoro e quello dell’Economia e delle Finanze di gare pubbliche attuate con i prezzi al di sotto di quelli stabiliti dalle tabelle ministeriali previste da una norma di legge. E’ necessario che il governo richiami immediatamente all’ordine coloro che gestiscono le commesse pubbliche al fine di evitare che con una successione di passaggi si verifichi una perdita di diritti e di tutele a danno dei lavoratori del settore. La clausola sociale ha costituito un passo avanti nella tutela di tale comparto, ancora non sufficiente dato che un fenomeno come la delocalizzazione continua ad essere un problema non risolto. Per questo abbiamo chiesto da tempo l’avvio di un tavolo di settore ma con questi presupposti è difficile che si possa giungere a risultati concreti”, conclude Conti.