In data 16 maggio 2022 sono ripresi gli incontri con TIM. L’auspicio – che verrà totalmente disatteso – era di poter entrare nel merito non solo delle tematiche generali ma anche di quelle “quotidiane” – come chiedevamo da mesi – rimaste senza un tavolo di confronto come ad esempio l’ampliamento del Lavoro Agile, la timbratura in postazione non più attuabile, le problematiche della rete (argomento mai affrontato anche dalla precedente gestione), gli orari di lavoro etc. etc. con il risultato di essere, ad oggi, atti unilaterali aziendali.
L’Azienda in apertura dell’incontro ha illustrato la situazione del Settore rappresentando l’andamento (numerico) dei ricavi in questi ultimi anni. Ha proseguito con le slides del Piano 2022-2024, che era stato presentato al Mercato lo scorso 3 marzo (?) e che da notizie di stampa il “definitivo” verrà presentato il prossimo 7 luglio, la cui sintesi è: valorizziamo gli asset aziendali – superamento della struttura verticale – separazione della Rete con il vantaggio di togliere i vincoli ad oggi imposti dal Regolatore. Il tutto con una riduzione dei costi “gestibili” del 20%.
Nella seconda parte dell’incontro l’Azienda ha elencato i propri punti di “ottimizzazione” – conseguente alla strategia aziendale di riduzione dei costi – con la premessa che siamo di fronte ad una strada senza uscita e che quindi il percorso o sarà condiviso oppure la scelta non potrà che essere unilaterale.
MISURE DI OTTIMIZZAZIONE DEL COSTO DEL LAVORO – STRUMENTI DI GESTIONE
L’Azienda non entra nel merito – anche se nelle slides si legge chiaramente “ridurre l’orario – prepensionamenti art. 4 – incentivare le uscite e snellire l’organizzazione” – ma il messaggio è: condivisione = strumenti meno invasivi non condivisione = cassa integrazione
LAVORO AGILE TIM lamenta un calo di produttività in alcune aree aziendali e quindi prevede di sospendere il Lavoro Agile in alcuni settori/ reparti con il conseguente rientro in sede 5 gg. su 5 gg. Per altri settori, invece, accenna di prevedere una diversa modalità (Telelavoro?) Nessuna altra informazione su numeri o settori/reparti e stata fornita, anche se richiesta. Tra l’altro nelle slide presentate era indicato – incrementare l’approccio al lavoro Agile (?!?)
BUONO PASTO TIM dichiara che coerentemente con i dati presentati (dice) intende sospendere l’erogazione del buono pasto per le giornate in Lavoro Agile
GEOLOCALIZZAZIONE TOF L’Azienda rifacendosi all’autorizzazione ricevuta dall’ispettorato del Lavoro nel 2017 intende procedere all’applicazione della geolocalizzazione della timbratura per i TOF. Geolocalizzazione che dovrà essere implementata anche sulle WR con tracciamento degli avanzamenti visibili anche al Cliente – nonché chat dedicata per far interagire cliente e tecnico.
Come UGL Telecomunicazioni abbiamo ribadito nuovamente la nostra contrarietà al Piano presentato. Un Piano di cui non comprendiamo quale sia la parte industriale mentre risulta intuibile quella esclusivamente finanziaria.
Permangono le stesse perplessità che avevamo già indicato nel nostro comunicato dello scorso febbraio. A partire dai vincoli degli Enti Regolatori che secondo il Piano “sparirebbero” con la separazione della Rete, ma che a domanda precisa siano nella realtà ancora al “work in progress”. Cosa non certo irrilevante dato che è il punto chiave sul quale poggia la strategia aziendale sulla decisione di spacchettamento e separazione della Rete. Evidentemente anche i Mercati non devono aver compreso bene il progetto visto l’andamento negativo del titolo dalla presentazione del Piano ad oggi.
Senza risposta anche la richiesta di comprendere se le tempistiche per l’accesso ai fondi del PNRR, necessari al rilancio anche di TIM, procedono secondo i piani o ci sono problemi; in quanto i fondi previsti rappresentano opportunità non irrilevante, come ribadito più volte, per il rilancio aziendale nel breve e medio tempo – nonché un pilastro essenziale del Piano presentato.
Le proposte di “ottimizzazione” presentate dal TIM sono da rispedire al mittente!!
Proposte basate su cosa? Su quali numeri, su quale analisi?
Nessuna risposta su quante saranno le “future Aziende” 2, 3, 4?
E i lavorati come verranno ricollocati?
E il debito come verrà spalmato?
Basterebbero solo queste domande senza risposta per capire che ogni ragionamento sulle “ottimizzazioni” non è accettabile.
Tra l’altro, in considerazione che il costo del personale cuba circa il 20-25% dei costi complessivi sul restante 75% quali interventi sono previsti? Ennesima domanda senza risposta
La proposta sul Lavoro Agile rappresenta appieno la schizofrenia del sistema paese: – prima della pandemia una modalità per pochi – nel pieno della pandemia il “nuovo modello di lavoro” – per poi cambiare nuovamente e richiamare tutti in sede.
Anche TIM in passato ha pubblicamente sostenuto che il Lavoro Agile ha consentito un bilanciamento tra conciliazione vita/lavoro e costi aziendali valorizzando tra l’altro il tasso di assenteismo che è progressivamente diminuito nonché esprimendo positivamente l’andamento della produttività durante il Lavoro Agile.
Dichiarazioni quelle di oggi in assoluto contrasto con le passate dichiarazioni aziendali.
Sul Buono Pasto, la proposta anacronistica sconta anche le legittime perplessità giuridiche che dalla Legge 81/2017 hanno visto invece confermare l’equivalenza di trattamenti tra lavoro in presenza e lavoro agile anche durante il tavolo con il Ministero del Lavoro che ha portato il 7 dicembre 2021 alla sottoscrizione tra le Parti del “Protocollo Nazionale sul Lavoro in modalità Agile”.
La Geolocalizzazione nel passato è stata oggetto di discussione e di posizioni divergenti. La richiesta aziendale non può che aprire un nuovo fronte su privacy e corretta applicazione del GDPR.
Provocazione o Strategia? Il dubbio è lecito visto che sono stati enunciati solo i “titoli” e la risposta a tale provocazione è quando mai scontata, magari anche per TIM che forse conta in qualche risparmio extra.
L’incontro è terminato con un generico “ci aggiorneremo nei prossimi giorni”. Il prossimo 24 maggio, invece, è stato convocato il tavolo TELCO presso il Ministero dello Sviluppo Economico, seppur sia un tavolo di Settore, nel quale saranno presenti anche le altre Aziende delle TLC, porremo al centro della discussione la vertenza TIM ed auspichiamo che diventi rilevante anche per le Istituzioni, ad oggi assenti, in nome della difesa dell’occupazione ma anche degli interessi del Paese che, evidentemente, non sono nell’agenda del nuovo management.