”Aci global non perde il vizio, dal momento che nei tribunali è ancora pendente in giudizio una causa che vede coinvolte decine di lavoratori inerente il problema della delocalizzazione all’estero di attività e, nuovamente, delocalizza, con la conseguenza che circa 60 famiglie tra Roma e Taranto resteranno senza lavoro: metteremo in campo tutte le iniziative necessarie affinché non si consumi l’ennesima ingiustizia ai danni dei lavoratori dei contact center e di un intero settore, quello delle Tlc!”. Lo afferma Stefano Conti, segretario nazionale UGL telecomunicazioni, in una nota. ”A rendere nota la decisione alla dirigenza di Teleperformance, il call center in outsourcing che da anni gestisce la commessa, una lettera di Aci global” con cui, spiega il sindacalista, è stato comunicato che le attività svolte dal call center sarebbero state redistribuite tra le società non attive sul territorio italiano. ”Dunque, una società a partecipazione pubblica, che si occupa dei servizi alla mobilità in particolare di soccorso stradale, oltre a non rispettare la legge che prevede la clausola sociale nel cambio d’appalto, vorrebbe negare anche le varie norme in materia di anti delocalizzazione che si sono susseguite a partire dal 2012. Di conseguenza, gli italiani che contatteranno il servizio, per ricevere soccorso stradale, riceveranno risposte da operatori stranieri”, conclude Conti.